Allarme dell’europarlamento sulla violenza neofascista in Europa – EU Parliament concerned by the rise of neo-fascist violence in Europe

La violenza neofascista divampa in Europa. Per arginare il fenomeno, il Parlamento europeo è intervenuto con la risoluzione del 25 ottobre (approvata con 350 voti a favore, 90 no e 39 astensioni), con la quale gli eurodeputati hanno lanciato l’allarme sui troppi episodi di violenza legati all’estrema destra (violenza neofascista). Che non risparmiano nessun Paese europeo: dalla Grecia all’Italia, dal Regno Unito alla Francia. D’altra parte, anche Europol, l’ufficio europeo di polizia con sede all’Aja, nel rapporto annuale 2018 relativo al 2017 sulla lotta al terrorismo nell’Unione europea – TESAT 2018 – ha segnalato che il numero di persone arrestate per reati di estremismo di destra è quasi raddoppiato nel 2017. Di qui la richiesta agli Stati membri e alle società di social media di predisporre strumenti per contrastare la diffusione del razzismo, del fascismo e della xenofobia su Internet. Gli Stati, inoltre, sono tenuti a “indagare e perseguire i reati generati dall’odio e a condividere le migliori pratiche per individuare e indagare tali reati, compresi quelli motivati specificamente dalle varie forme di xenofobia” e, questo, anche in occasione di eventi sportivi. E’ indispensabile, inoltre, diffondere una cultura realmente consapevole degli orrori del fascismo e del nazismo. In questa direzione, gli europarlamentari hanno espresso forti preoccupazioni “per il fatto che le giovani generazioni, in Europa e altrove, dimostrano sempre minore interesse per la storia del fascismo e, di conseguenza, corrono il rischio di diventare indifferenti alle nuove minacce”. Non solo. Il Parlamento ha chiesto agli Stati interventi più efficaci contro chi nega l’Olocausto o procede alla banalizzazione e alla minimizzazione dei crimini dei nazisti. Anche la Commissione europea, poi, deve fare la sua parte. Forti ritardi da Bruxelles sull’aggiornamento della relazione sull’attuazione della decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale (l’ultima risale al 2014) che potrebbe servire per l’avvio di procedure di infrazione contro gli Stati inadempienti.

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