Codice della crisi d’impresa e diritto Ue: pubblicato uno studio della Cassazione

L’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, il 15 settembre 2022, ha pubblicato uno studio sul “Nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza – Attuazione della direttiva UE n. 2019/1023, c.d.Insolvency” (Relazione n. 87).

Con ritardo, l’Italia con il decreto legislativo 12 gennaio 2019 n. 14, modificato da ultimo con il decreto legislativo 17 giugno 2022 n. 83 ha attuato la direttiva 2019/1023 riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, che modifica la direttiva 2017/1132. L’obiettivo è di assicurare maggiori possibilità per le imprese ed evitare l’insolvenza, nel caso in cui si tratti di imprese sane. La direttiva 2019/1023 ha rafforzato un sistema funzionale a conservare le imprese in attività ed evitare procedure di ristrutturazione che possano danneggiare i creditori.

Nella relazione della Cassazione, chiarita la nuova nozione di crisi che prende spunto anche dalle legislazioni di altri Stati, sono affrontate le novità del nuovo codice della crisi di impresa, dalla composizione negoziata ai piani di ristrutturazione dei debiti. Spazio al concordato preventivo liquidatorio e a quello in continuità, con un approfondimento sulla transizione fiscale. Il paragrafo 13 è dedicato al sovraindebitamento e il 14 all’esdebitazione “di diritto”. Chiude il rapporto l’analisi dei riflessi procedurali e organizzativi.

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