L’Ufficio della Procura della Corte penale internazionale ha pubblicato, l’8 dicembre, il documento sulla politica della Procura nell’affrontare casi che riguardino i minori. Era stato il Procuratore Karim Khan a volere un restyling del precedente documento del 2016 anche al fine di migliorare le indagini e i procedimenti nei casi di crimini che hanno come vittime i minori che, di frequente, “sono attori invisibili nel processo internazionale penale”. Dopo aver aperto una call per consentire agli interessati, associazioni e ONG, di intervenire, il Procuratore, supportato dalla Consulente speciale per i crimini contro i minori, Véronique Aubert, ha pubblicato il documento nel corso dell’Assemblea degli Stati parti che si è tenuta a New York dal 4 al 14 dicembre.
Il Procuratore ha evidenziato alcuni limiti nella tutela dei diritti dei bambini nella giustizia penale internazionale che è “adultocentrica” malgrado numerose vittime e numerosi testimoni siano proprio bambini. Tra gli aspetti negativi, la circostanza che talvolta si dà poco rilievo alle testimonianze dei bambini vittime e si trattano i minori come gruppo omogeneo, senza soffermarsi sulle particolari situazioni di ogni minore vittima o testimone. Di qui la necessità di intervenire per rimediare alla mancanza di considerazione dei minori nei procedimenti giudiziari e arrivare a un approccio child-sensitive e che consenta il best interests of the child. Anche sul fronte dell’entità delle condanne, ai fini della determinazione della pena, l’Ufficio della Procura terrà conto della particolare vulnerabilità delle vittime dovuta anche all’età.
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