Diritto di proprietà, sentenze CEDU ed esecuzione sul piano interno in una guida di Strasburgo

Protezione delle pensioni, prestazioni sociali, proprietà intellettuale, depositi bancari, confisca. Ma anche questioni legate al godimento del diritto di proprietà nei casi in cui gli Stati non si adoperino per assicurare un ambiente salubre. La giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo è sempre più cospicua e copre aspetti nuovi, permettendo una maggiore tutela del diritto di proprietà riconosciuto dal Protocollo n. 1 alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Per classificare le sentenze della Corte, il Dipartimento sull’esecuzione delle sentenze della Corte europea, il 27 giugno, ha pubblicato una scheda tematica che raccoglie le sentenze relative al diritto di proprietà e le misure generali e individuali adottate dagli Stati a seguito dell’esecuzione delle sentenze della Corte (Proprietà). L’articolo 1 del Protocollo n. 1, nel garantire il diritto di ogni persona fisica o giuridica al rispetto dei propri beni, prevedendo altresì che nessuno possa essere privato della proprietà, se non per cause di pubblica utilità e nelle condizioni previste dalla legge e dai principi generali di diritto internazionale, non precisa la nozione di “beni” con la conseguenza che gli interventi della Corte sono stati fondamentali per interpretare la norma tenendo conto dei mutamenti della realtà sociale. Di qui numerose sentenze relative al rapporto tra diritto di proprietà e misure di austerity, gli indennizzi dovuti dagli Stati in caso di privazione del diritto della proprietà, il rilascio di permessi di costruzione, la confisca o casi di tassazione troppo elevata. Accanto alle sentenze, il documento individua le specifiche misure adottate dagli Stati e la valutazione del Comitato dei ministri in rapporto al livello di esecuzione delle pronunce.

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