India e Brasile spingono per la riforma del Consiglio di sicurezza

Un’iniziativa chiara e completa che passa attraverso una profonda riflessione sul diritto di veto che negli ultimi 67 anni è stato usato 267 volte soprattutto in settori caratterizzati da implicazioni politiche come l’ingresso di nuovi Stati e su questioni riguardanti gli insediamenti in Palestina. L’India, in particolare, chiede, in una dichiarazione del 10 apile (http://www.un.int/india/2012/ind2009.pdf, nonché nella dichiarazione del 13 marzo http://www.un.int/india/2012/ind2000.pdf) una riforma e un allargamento nella composizione del Consiglio di sicurezza che tenga conto dell’effettiva realtà, senza arroccamenti sul passato. Il gruppo dei G4 costituito da Brasile, Germania, India e Giappone il 13 aprile (http://www.un.emb-japan.go.jp/statements/nishida041012.html) ha presentato una dichiarazione congiunta su una riforma strutturale del Consiglio con l’ingresso sia di nuovi membri permanenti sia di nuove modalità per individuare e allargare la presenza degli altri membri assicurando la presenza dei Paesi in via di sviluppo che sempre più di frequente partecipano alle attività di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.

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