Intelligenza artificiale: approvata una risoluzione del Parlamento europeo – EU Parliament resolution on artificial intelligence

 E’ una delle tecnologie strategiche del XXI secolo a livello globale ed europeo, in grado di promuovere l’innovazione, la produttività, la competitività e il benessere ma il quadro europeo dell’intelligenza artificiale deve essere sviluppato nel pieno rispetto della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e, in primo luogo, dei principi relativi alla protezione dei dati, alla privacy e alla sicurezza. E’ il Parlamento europeo ad affermarlo nella risoluzione su una politica industriale europea globale in materia di robotica e intelligenza artificiale,  approvata nella plenaria del 12 febbraio (P8_TA_PROV(2019)0081, intelligenza artificiale) con la quale, da un lato è evidenziato il ruolo centrale, anche per l’economia della zona Ue, dell’intelligenza artificiale e, dall’altro lato, sono messi in risalto i rischi sotto il profilo etico e giuridico. Il documento considera l’impatto dell’intelligenza artificiale e della robotica nel mondo lavoro, impatto di così vasta portata da condurre alla reindustrializzazione per consentire agli stessi lavoratori di beneficiare delle nuove tecnologie. Gli Stati membri, poi, devono agire per evitare un utilizzo doloso dell’intelligenza artificiale che potrebbe mettere a rischio i diritti fondamentali. In questa direzione, gli eurodeputati chiedono alla Commissione Ue di intervenire con una proposta che “penalizzi le pratiche di manipolazione della percezione quando i contenuti personalizzati o i news feed conducono a sentimenti negativi e alla distorsione della realtà con possibili conseguenze negative (ad esempio, i risultati elettorali o le percezioni distorte su questioni sociali come la migrazione)”. Il documento analizza gli effetti dell’intelligenza artificiale in diversi settori: da quello industriale al settore pubblico, dalla salute all’energia, ai trasporti, all’agricoltura, alla cybersicurezza.

Per quanto riguarda il quadro normativo, la parola passa alla Commissione europea tenuta a riesaminare la normativa alla luce degli sviluppi nell’intelligenza artificiale. Sul punto, però, l’europarlamento non si mostra favorevole a una regolamentazione completa preferendo piuttosto interventi settoriali.

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