La CEDU codifica il sistema delle sentenze pilota

Un quadro chiaro per fronteggiare le violazioni sistematiche e strutturali della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Con quest’obiettivo e anche per garantire una maggiore efficienza nell’attività della Corte, evitando un ulteriore incremento del carico di lavoro, i giudici della Corte europea hanno approvato il nuovo articolo 61 del Regolamento della Corte che entrerà in vigore il 31 marzo 2011 (http://www.echr.coe.int/NR/rdonlyres/853E5F72-020B-4C47-B19F-F269B05D3F70/0/Article_61_Pilot_judgment_procedure.pdf). Una codificazione del sistema delle sentenze pilota già pienamente operativo che consente alla Corte di accertare l’esistenza di problemi strutturali, verificando, in base all’articolo 61, l’effettiva probabilità che nuovi ricorsi in casi simili arrivino a Strasburgo. Prima di iniziare la procedura, che può essere avviata di propria iniziativa o su richiesta delle parti, la Corte deve sentire le opinioni del ricorrente e del Governo in causa, occupandosi del procedimento in via prioritaria secondo l’articolo 41 del Regolamento. Nella sentenza, la Corte identificherà la natura della violazione e le misure individuali e generali che lo Stato è tenuto ad adottare entro un determinato termine.  La Corte può riservarsi di decidere sull’equa soddisfazione in attesa che lo Stato adotti le misure richieste.

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