L’Assemblea generale interviene per rafforzare i diritti dei bambini in tempo di pace e di guerra

Le violenze contro i bambini: dagli abusi sessuali al traffico di esseri umani, dalla vendita di organi alla prostituzione e al turismo sessuale, dal bullismo alle minacce che arrivano dal web. Per orientare meglio gli interventi degli Stati e, in particolare per garantire l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, l’Assemblea generale, con la risoluzione adottata il 16 dicembre e diffusa il 6 gennaio 2022 (A/RES/76/147, A.G. children), ha chiesto al Segretario generale delle Nazioni Unite di presentare un rapporto globale sull’attuazione della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, del 20 novembre 1989 (ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991 n. 176), ponendo attenzione all’ambiente digitale. L’Assemblea generale chiede agli Stati parti al Trattato di ritirare le riserve incompatibili con l’obiettivo della Convenzione e dei Protocolli addizionali e di promuovere i diritti dei bambini nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (a questo tema sono dedicati i punti da 28 a 34 della risoluzione). Tra gli interventi richiesti agli Stati, azioni per assicurare che i bambini siano immediatamente registrati dopo la nascita, anche per evitare situazioni di apolidia; misure per combattere le situazioni di povertà in cui si trovano molti bambini con il fine di permettere, soprattutto dopo la pandemia, la loro partecipazione alla società e il godimento dei diritti. Gli Stati membri devono garantire, inoltre, che tutte le scuole siano sicure e libere dalla violenza, dal bullismo, dal cyberbullismo, dalle molestie sessuali online e offline, con particolare attenzione ai bambini disabili e a coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità. Da eliminare le barriere di genere che impediscono il godimento dei diritti delle ragazze e gli stereotipi di genere presenti anche nei libri di testo nonché, entro il 2025, le forme di lavoro minorile. Nella risoluzione trova spazio anche la condanna alle violazioni e agli abusi commessi contro i bambini nei conflitti armati e gli interventi necessari dopo la pandemia.

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