Le misure di austerity affondano i diritti umani

L’inseguimento del pareggio del bilancio e, in generale, le misure di austerità hanno portato a un abbassamento del livello di tutela dei diritti umani. Dai diritti economici e sociali a quelli politici e civili. Eppure – ha precisato il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muiznieks  nello studio sull’impatto della crisi economica sulla protezione dei diritti umani rapporto presentato oggi (com.instranet) – gli Stati europei sono vincolati non solo dalla Convenzione dei diritti dell’uomo ma anche dalla Carta sociale europea del 1961 modificata nel 1996. Le autorità nazionali hanno così l’obbligo di assicurare diritti umani come quello alla salute, al lavoro, all’accesso alla giustizia. E, prima di tutto, di assicurare il rispetto della dignità umana. La più grave crisi economica dalla Seconda guerra mondiale, invece, ha spinto gli Stati a guardare solo al pareggio di bilancio e alla riduzione del deficit, sacrificando così i diritti umani. Con tagli indiscriminati alla spesa sociale. In questa direzione, basti considerare che il Comitato europeo dei diritti sociali ha verificato che ben 13 Stati, inclusa l’Italia, hanno violato l’articolo 1 della Carta che riconosce il diritto al lavoro. Aumentano, poi, i senza tetto in Grecia, Irlanda, Portogallo e Italia. Una situazione drammatica che ha spinto le Corti costituzionali del Portogallo, della Lettonia e della Lituania ad affermare che i diritti umani riconosciuti nelle carte costituzionali non possono essere limitati.

Sul banco degli imputati anche l’Unione europea. Secondo il Commissario per il diritti umani “le decisioni nazionali sulle misure d’austerità e sui pacchetti di salvataggio internazionali mancano di trasparenza, di partecipazione pubblica e di responsabilità democratica. In alcuni casi, condizioni onerose non hanno permesso ai governi di investire nella protezione sociale di base, nei programmi di assistenza sanitaria e di istruzione. Quando l’UE, in quanto attore centrale nella crisi, prende delle decisioni riguardo la governance economica degli stati membri e quando la Troika pone delle condizioni per pacchetti di salvataggio e contratti di prestito, l’impatto sui diritti umani dovrebbe essere preso maggiormente in considerazione”.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/poverta-nel-cuore-delleuropa-iniziativa-della-open-society.html

2 Risposte

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *