L’europarlamento lancia l’allarme per la sorveglianza di massa in Europa

Edward Snowden deve essere protetto e gli Stati membri devono ritirare ogni imputazione nei suoi confronti, negando anche l’estradizione verso Paesi terzi. Il Parlamento europeo, con la risoluzione approvata il 29 ottobre sul seguito dato alla risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2014 sulla sorveglianza elettronica di massa di cittadini Ue (snowden), fa un passo avanti nel livello di tutela dei cittadini contro i casi di sorveglianza di massa, evidentemente non destinati a diminuire malgrado le sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea. D’altra parte – scrivono gli eurodeputati che hanno adottato la risoluzione con 342 sì, 274 no e 29 astensioni – alcuni Stati, come la Francia,il Regno Unito e i Paesi Bassi, hanno adottato nuove leggi sull’intelligence che destano preoccupazioni. La sorveglianza elettronica di massa compromette i diritti individuali e va limitata. Grande attenzione, poi, al trattamento dei dati personali, diritto sul quale vigila la Corte di giustizia dell’Unione europea che, sia con la sentenza dell’8 apprile 2014 (C-293/14), che ha dichiarato invalida la direttiva 2006/24, sia con la sentenza C-362/14 del 6 ottobre 2015 (Schrems, C-362), con la quale ha bocciato la decisione 200/520 che attesta che gli Stati Uniti garantiscono un adeguato livello di protezione dei dati personali, fa ogni sforzo per salvaguardare i diritti fondamentali dei cittadini. L’ultima sentenza, d’altra parte, costituisce una sonora bociatura dell’operato della Commissione Ue che ha avallato il sistema “Safe Harbor”.

Il Parlamento Ue ha anche chiesto agli Stati l’adozione di una nozione comune di sicurezza nazionale.

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