Migrazione e diritto internazionale privato: uno studio dell’europarlamento

La Commissione giuridica (JURI) del Parlamento europeo ha presentato uno studio dal titolo “Private International Law in a Context of Increasing International Mobility: Challenges and Potental” (PE583.157, IPOL_STU(2017)583157_EN), con l’obiettivo di approfondire i rapporti tra immigrazione e diritto internazionale privato. L’incremento dei flussi migratori porta con sé nuove questioni di diritto internazionale privato anche attinenti al riconoscimento degli status acquisiti all’estero. A questo tema è dedicata un’intera sezione. Spazio anche ai sistemi di family tracing in diversi Stati membri, inclusa l’Italia e agli effetti della kafala. Lo studio segue un filo conduttore unico ossia fornire strumenti a giudici, operatori del diritto e autorità amministrative che incontrano, di frequente, difficoltà nell’applicazione del diritto internazionale privato nel contesto delle migrazioni. Di particolare interesse il capitolo 3 che analizza l’articolo 12 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951. La norma, dedicata agli status personali, si occupa della legge applicabile allo status personale di ogni rifugiato, con l’obbligo per gli Stati contraenti di rispettare i diritti precedentemente acquisiti e una riserva nell’applicazione del limite dell’ordine pubblico al fine di garantire i diritti acquisiti dal rifugiato nel proprio Paese.

Il volume è stato curato da Sabine Corneloup (Università Paris II Panthéon-Assas), Bettina Heiderhoff (Università di Münster), Costanza Honorati (Università di Milano-Bicocca), Fabienne Jault-Seseke (Università di Versailles Saint-Quentin), Thalia Kruger (Università di Anversa), Caroline Rupp (Università di Würzburg), Hans van Loon (ex Segretario generale della Conferenza dell’Aja di diritto internazionale privato), Jinske Verhellen (Università di Ghent).

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *