No del Senato alle proposte di regolamento Ue sui regimi patrimoniali tra coniugi e delle unioni registrate

L’Italia dice no alle proposte di regolamento sui regimi patrimoniali tra coniugi e su quelli relativi alle unioni registrate. Nei giorni scorsi, a seguito dell’esame della 14esima commissione permanente del Senato, sono stati trasmessi i pareri alla Commissione giuridica del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia di regimi patrimoniali tra coniugi (COM (2011) 126) e sulla proposta relativa alle unioni registrate (COM (2011) 127). Per il Senato, gli atti non rispettano il principio di sussidiarietà. Il freno, in realtà, è dovuto alla nozione di famiglia accolta nei due atti Ue. Si tratta – specifica la commissione permanente – di una nozione prettamente patrimonialistica e che “attiene agli aspetti del matrimonio inteso come ‘rapporto”. Per il Senato, poi, l’Italia avrebbe difficoltà a considerare matrimonio quello tra coppie omosessuali e quindi a riconoscere i diritti patrimoniali che la proposta di regolamento attribuisce ai coniugi nel caso di un’unione matrimoniale tra persone dello stesso sesso.

Le proposte, inoltre, non sono conformi al principio di sussidiarietà perché – precisa il Senato – “le problematicità riscontrate in relazione alla base giuridica (art. 81) rendono necessario un supplemento di riflessione sulla rispondenza della proposta al principio di sussidiarietà” (i pareri del Senato sono reperibili ai seguenti indirizzi http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/juri/cm/870/870418/870418it.pdf; per le unioni registrate http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2009_2014/documents/juri/cm/870/870441/870441it.pdf).

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