Nuova puntata nello scontro tra Varsavia e Bruxelles

La Costituzione polacca prevale sul diritto Ue. E’ la decisione shock, per quanto non inaspettata, della Corte costituzionale di Varsavia depositata il 7 ottobre (qui una sintesi in inglese Trybunał Konstytucyjny, per il testo completo in lingua originale si veda il sito https://trybunal.gov.pl) che dà il via a un nuovo braccio di ferro tra Unione Europea (si veda il discorso del 19 ottobre della Presidente della Commissione europea Speech_by_President_von_der_Leyen) e Polonia, Stato che continua ad utilizzare Bruxelles più come bancomat (al quale ovviamente non intende rinunciare) che come organizzazione di valori condivisi. La Corte costituzionale ha stabilito che alcune norme del Trattato Ue (in particolare gli articoli 1, 4 e 19) non sono compatibili con la Costituzione perché non può essere consentito l’ingresso di norme in contrasto con la Carta costituzionale. Di conseguenza, i giudici nazionali non possono, nei in cui l’Unione agisca al di fuori delle competenze attribuite dagli Stati, fare prevalere il diritto Ue su quello interno.

Al centro della vicenda la riforma della magistratura e del sistema giudiziario polacco bocciato a più riprese da Lussemburgo in quanto incompatibile con lo stato di diritto (si veda la sentenza del 2 marzo 2021, causa C-824/18, A.B. e altri, nonché, tra le altre, la pronuncia del  5 novembre 2019 nella causa C-192/18, Commissione contro Polonia e l’ordinanza del 6 ottobre 2021, C-487/19, W.C.), bocciatura che incide sull’arrivo dei fondi del Next Generation EU, la cui elargizione è subordinata al rispetto dello stato di diritto (36 miliardi quelli previsti per Varsavia: si veda l’articolo https://www.bruegel.org/publications/datasets/european-union-countries-recovery-and-resilience-plans/ e il sito Ue https://ec.europa.eu/info/strategy/recovery-plan-europe_it). 

Immediata la risposta della Commissione europea con la Presidente Ursula von der Leyen chiara nell’affermare il primato del diritto Ue e il carattere vincolante per tutti gli Stati, inclusi i giudici nazionali, delle sentenze della Corte di giustizia (European_Commission_ Primacy EU_law). Per la Presidente della Commissione, l’Unione è una comunità di valori e di diritto “che deve essere sostenuto da tutti gli Stati membri” i quali, quindi, devono assicurare la primazia del diritto Ue che è un principio fondativo, affermato dall’articolo 19 del Trattato Ue.

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