Parere FRA sull’attuazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea – FRA Opinion on the implementation of the Charter of Fundamental Rights

La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea ha molte potenzialità, ma gli Stati la utilizzano ancora troppo poco, malgrado sia in vigore da nove anni. E’ quanto risulta dal parere fornito dall’Agenzia Ue per i diritti fondamentali sulle sfide e le opportunità nell’attuazione della Carta presentato il 24 settembre, dal titolo “Challenges and opportunities for the implementation of the Charter of Fundamental Rights” (fra-opinion-04-2018). Nel documento, l’Agenzia Ue sottolinea che a nove anni dalla sua entrata in vigore, anche i tribunali nazionali, troppo spesso, non fanno riferimento alla Carta dei diritti fondamentali e questo anche nei casi in cui debba essere applicato il diritto dell’Unione. Di qui la richiesta di maggiori attività formative per giudici e operatori del diritto al fine di rafforzarne l’utilizzo nei provvedimenti in cui il diritto dell’Unione sia applicabile. L’Agenzia chiede, inoltre, uno scambio continuo sulle best pratice relative all’applicazione della Carta e si propone di pubblicare un manuale che raccolga i casi più significativi, agevolando la diffusione tra gli operatori degli Stati membri. Tra i dati positivi, il crescente riferimento alla Carta nei rinvii pregiudiziali: tra il 2010 e il 2017 in 392 casi di rinvio pregiudiziale vi è stato il richiamo alla Carta (una media di 49 all’anno), con una percentuale dell’11% sul totale dei rinvii pregiudiziali. L’anno con il più alto numero di rinvii pregiudiziali che hanno richiamato la Carta è stato il 2012 con 68 casi, scesi a 50 nel 2017. La maggior parte dei rinvii pregiudiziali è arrivata dall’Italia, seguita dalla Germania, dal Belgio, dall’Austria, dalla Spagna e della Romania. Tuttavia, in percentuale rispetto al totale dei rinvii pregiudiziali per ogni Stato membro è la Slovacchia a detenere il primato.

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