Presentato il rapporto annuale americano sul terrorismo – US Country Reports on Terrorism Released

Il Dipartimento di Stato americano ha diffuso il rapporto annuale sul terrorismo, all’indomani dell’adozione della nuova Strategia nazionale per la lotta al terrorismo, presentata a ottobre 2018, che segue quella del 2011. Nel documento divulgato il 1° novembre 2019 è disegnato il quadro degli strumenti adottati per arginare e prevenire il terrorismo internazionale con particolare attenzione alle misure predisposte dagli Stati per seguire il denaro che serve al finanziamento dei gruppi terroristici (Country-Reports-on-Terrorism). Nel 2018 gli Stati Uniti e gli Stati della coalizione hanno smantellato l’Isis, almeno in Siria e in Iran, nei territori prima occupati dai terroristi di Daesh che, però, ha entità affiliate in Somalia e nell’area orientale. In ogni caso, dopo l’uccisione di al Baghdadi, l’intelligence teme nuovi attacchi. Nel 2018 gli attentati terroristici sono stati commessi soprattutto in tre aree: il Medio Oriente, l’Africa sub-sahariana e nell’Asia del sud. Tra le priorità dell’amministrazione americana la lotta al terrorismo ispirata a motivi razziali e religiosi che è posta tra le priorità nazionali.

Il Dipartimento di Stato punta, inoltre, a rimpatriare e processare i cittadini impegnati come foreign fighters, in particolare in Siria e chiede ai partner europei di fare lo stesso, malgrado gli ostacoli giuridici presenti in molti Paesi. Nel documento è analizzata la situazione della lotta al terrorismo, anche con un approfondimento delle legislazioni nazionali, in alcuni Paesi africani, in Asia e nel Pacifico, in Europa, nel Medio Oriente, nel Nord Africa e nel Sud America. Tra gli Stati sponsor del terrorismo, oltre all’Iran, considerato come il nemico numero, sono indicati la Corea del Nord, il Sudan e la Siria.

L’ultima parte del rapporto è dedicata all’analisi delle organizzazioni terroristiche come Boko Haram, Al-Shabaab e Al-Qaida.

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