Pubblicato il rapporto di Bruxelles sull’attuazione del diritto Ue

L’Italia conquista il primato negativo per le procedure d’infrazione aperte nel 2014, malgrado il miglioramento della situazione rispetto all’anno precedente. E’ quanto risulta dal rapporto annuale sul monitoraggio relativo all’applicazione del diritto Ue nel 2014 adottato dalla Commissione europea il 9 luglio (COM(2015)329, com_2015_329_en), accompagnato da due strumenti di lavoro, uno riguardante la situazione dettagliata dei singoli Stati (SW) e l’altro gli sviluppi nelle diverse politiche (SW2).

La Commissione è soddisfatta dei risultati raggiunti con il sistema EU Pilot, una sorta di adempimento “spontaneo”, che permette un dialogo costruttivo tra Commissione e Stati prima dell’apertura della formale procedura di infrazione e che ha spinto verso un adeguamento più rapido. Nel 2014, però, i casi di infrazione sono aumentati arrivando a 1.347 rispetto ai 1.300 del 2013 (nel 2010 erano quasi il doppio, 2.100). L’Italia guida la classifica, con la Grecia, per il numero di procedimenti d’infrazione aperti che, nel 2014, sono stati  89, soprattutto nel campo di ambiente, trasporti e immigrazione. Più che i casi di ritardo (15), le infrazioni sono dovute al non corretto recepimento del diritto Ue. Come dato positivo per l’Italia, la diminuzione delle procedure rispetto al 2013 (104). Nella classifica, segue la Spagna a quota 86 e il Belgio a 80. Meglio di tutti l’Ungheria con soli 10 casi. Le procedure d’infrazione arrivate nelle aule della Corte di giustizia e che si sono concluse con sentenza nel 2014 sono state 38. Le condanne agli Stati vedono al primo posto la Spagna (5), seguita a pari merito dal Belgio, dalla Germania e dall’Italia (4). In via generale, i Paesi membri– scrive la Commissione – procedono ad attuare le sentenze di Lussemburgo. Sono pochi, quindi, i casi di una seconda azione dinanzi alla Corte che comporta, con  la nuova condanna, il pagamento di penalità ingenti. Nel 2014 le sentenze dovute all’inadempimento di una precedente pronuncia della Corte sono state 5. Destinatari Italia (per i rifiuti), Grecia, Portogallo, Spagna e Svezia.

Per quanto riguarda il sistema EU Pilot sono stati aperti 1.208 nuovi fascicoli. Per l’Italia si segnala un aumento con 128 nuovi files EU Pilot nel 2014 a fronte dei 122 nel 2013 e  dei 107 nel 2012. Nel complesso, i casi esaminati sono stati 1.336, dei quali 996 (una percentuale del 75%) sono stati chiusi grazie alle risposte immediate degli Stati che la Commissione Ue ha ritenuto soddisfacenti, arrivando così all’archiviazione. Italia (31), Spagna (28), Germania e Francia (22) hanno avuto il più alto numero di casi Eu Pilot seguiti dall’apertura di una procedura d’infrazione.

Passando all’analisi per settore, boom di denunce da parte dei cittadini nel campo dell’occupazione e degli affari sociali. Le denunce arrivate sul tavolo della Commissione sono state 666 nel 2014 a fronte delle 470 nel 2013, con un incremento delle procedure d’infrazione (72 nel 2014, 60 nel 2013). Anche nel settore della giustizia si è verificato il più alto numero di denunce dal 2011 (596 nel 2014, 590 nel 2013), mentre sono diminuiti i casi EU Pilot (74 nel 2014, 176 nel 2013). Incremento nelle procedure d’infrazione (82 nel 2014 , 67 nel 2013).

 

 

 

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