Regolamento Dublino III: presentato uno studio del Parlamento Ue

Quali sono gli elementi di forza e i punti di debolezza del regolamento Dublino III finalizzato ad evitare la presentazione, da parte di una stessa persona, di domande multiple di protezione internazionale in diversi Stati membri? Per rispondere a questi quesiti, il Parlamento europeo ha diffuso uno studio che prova a individuare le principali lacune del regolamento n. 604 del 26 giugno 2013 (noto come regolamento Dublino III) che stabilisce i criteri e i meccanismi per la determinazione dello Stato membro competente ad esaminare la domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un Paese terzo o da un apolide, e ad analizzare le cause del fallimento del sistema (EPRS_STU(2020)842813_EN). Lo studio è stato curato da Amandine Scherrer e ripercorre i motivi che hanno spinto all’adozione di questo regolamento arrivato alla sua terza versione con alcuni miglioramenti, ma con ancora troppe difficoltà di attuazione soprattutto con riguardo all’assistenza ai Paesi Ue che gestiscono numeri elevati di richiedenti protezione internazionale. Il volume è corredato da statistiche, dalla giurisprudenza della Corte Ue più rilevante e da un allegato con le rotte più seguite da coloro che cercano aiuto negli Stati membri. In primo piano, nel funzionamento del regolamento, che è un elemento essenziale del sistema europeo di asilo, gli errori nell’applicazione dell’atto Ue e i casi in cui i diritti fondamentali introdotti con il regolamento, come il rispetto delle garanzie procedurali e gli obblighi di informazione al richiedente, non sono stati attuati. In particolare, proprio un aspetto centrale del regolamento, ossia la possibilità di assicurare il ricongiungimento familiare, che dovrebbe guidare anche nell’individuazione dello Stato a cui presentare la domanda di protezione internazionale, non ha funzionato in modo corretto, con ciò compromettendo il principio dell’interesse superiore del minore. Troppo lungo poi l’iter procedurale e troppe differenze tra gli Stati membri.

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