Riportare a casa le ragazze rapite in Nigeria: in ritardo arrivano le reazioni della comunità internazionale

Duecento ragazze, colpevoli di andare a scuola e di volere un’educazione, rapite da quasi un mese e probabilmente vendute come schiave dal gruppo terroristico di Boko Karam, in Nigeria. Poche parole e un sostanziale disinteresse della comunità internazionale. Piazze vuote anche in Italia che si mobilita per questioni di secondaria importanza e si appassiona ad altri temi. Con parole tardive e vuote come quelle del Ministro degli esteri italiano Mogherini che arriva dopo tutti (http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Approfondimenti/2014/05/20140508_Nigeria_rapim.htm). Il ministro degli esteri inglese ha già inviato un team di esperti per aiutare le autorità nigeriane a individuare le ragazze rapite e il Presidente francese Hollande ha offerto, tramite il ministro degli esteri Fabius, l’aiuto della Francia. Grande assente, come al solito, l’Unione europea che nel corso degli anni ha dimenticato di inserire l’organizzazione terroristica in una blacklist e non ha ritenuto di intervenire, anche solo a parole. Lo farà con calma nei prossimi giorni.

Finanche l’Onu arriva in ritardo: solo il 9 maggio il Consiglio di sicurezza è intervenuto con una dichiarazione con la quale ha condannato gli attacchi terroristici perpetrati da Boko Karam e il sequestro di 276 allieve avvenuto il 14 aprile a Chibok, Nigeria (Security Council Press Statement on Attacks in Nigeria). Il Consiglio ha chiesto l’immediata liberazione delle giovani, che rischiano di essere vendute come schiave e ha espresso sostegno (di che tipo??) al Governo nigeriano per assicurare il ritorno a casa delle ragazze.

Va detto che l’organizzazione di Boko Haram, un gruppo di fondamentalisti islamici con legami con al Qaeda, è stata inserita nelle liste di organizzazioni terroristiche dagli Stati Uniti nel novembre 2013 e il rapporto annuale sullo stato dei diritti umani nel mondo adottato dal Dipartimento di Stato mostra con chiarezza la crudeltà e l’efferatezza di quest’organizzazione terroristica che considera come un sacrilegio l’educazione occidentale e non ha esitato a colpire i cristiani (220358). Dell’organizzazione terroristica e dei crimini in Nigeria si sta invece occupando la Corte penale internazionale dal 2010 (la Nigeria ha ratificato lo Statuto della Corte il 27 settembre 2001). Nel rapporto dell’agosto 2013 (SAS – NGA – Public version Article 5 Report – 05 August 2013) è evidenziato che gli atti commessi possono essere inclusi tra i crimini contro l’umanità e il Procuratore è intervenuto sul rapimento delle ragazze ritenendo che può trattarsi di crimini che rientrano nella competenza della Corte (Prosecutor).

Qui il messaggio della first lady americana Michelle Obama, http://www.whitehouse.gov/photos-and-video/video/2014/05/10/weekly-address-first-lady-marks-mother-s-day-and-speaks-out-tragic

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