Se è in gioco la tutela di minori giusto vietare la concessione di spazi pubblici per campagne pubblicitarie

E’ legittimo vietare una campagna pubblicitaria attraverso l’affissione di poster in luoghi pubblici se il messaggio diffuso da un’associazione attraverso il proprio sito internet, richiamato nei manifesti, è contrario all’ordine pubblico e mette al rischio i bambini. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo nella sentenza Raelien contro Svizzera, n. 16354/06 (http://cmiskp.echr.coe.int/tkp197/view.asp?item=1&portal=hbkm&action=html&highlight=16354/06&sessionid=64761505&skin=hudoc-en) depositata il 13 gennaio. Non basta che il manifesto non riporti alcun messaggio negativo se il poster, facendo riferimento al sito web dell’associazione, porta in ogni caso alla diffusione di messaggi che mettono a rischio anche la sicurezza dei bambini. Di conseguenza, la Corte di Strasburgo ha ritenuto che non vi fosse alcuna violazione dell’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo nella scelta delle autorità svizzere di vietare l’uso spazi pubblici a un’associazione che voleva dare il via a una campagna per favorire i contatti con gli extraterrestri, se i manifesti rinviano al sito internet che diffonde l’intera attività dell’associazione e  pubblicazioni a sfondo pedofilo.

No tags 0 Commenti 0

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *