Sistemi elettorali proporzionali tra pregi e difetti

Un esame approfondito per verificare il funzionamento del sistema proporzionale nei 60 Stati che aderiscono alla Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto, nota come Commissione Venezia del Consiglio d’Europa. E’ quello condotto nello studio “Sistemi elettorali proporzionali: l’attribuzione dei seggi all’interno delle liste (aperte o bloccate)” presentato il 23 marzo 2015 (CDL-AD(2015)001), studio n. 764, proporzionale), utile per verificare pregi e difetti dei diversi sistemi e sondare il livello di scelta degli elettori. Pochi i Paesi che seguono il maggioritario (5), con 43 Stati imagesche utilizzano il proporzionale, seppure con differenze in ordine alle preferenze e 13 un sistema misto (l’Italia è collocata nel secondo gruppo e anche nel terzo in ragione del premio di maggioranza). Ben 25 Paesi non utilizzano il sistema delle preferenze. Proprio l’impossibilità di indicare le preferenze, aveva condotto un cittadino italiano a fare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo che, però, nella decisione Saccomanno contro Italia del 13 marzo 2012 ha dichiarato irricevibile il ricorso affermando l’ampio margine di discrezionalità concesso agli Stati nella scelta dei sistemi elettorali. Lo studio analizza anche le modifiche introdotte in numerosi Paesi per assicurare le quote di genere.

imagesQui un quadro comparativo dettagliato (default).

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