Squadre investigative comuni: dopo 15 anni il decreto legislativo

Squadre investigative comuni finalmente ai blocchi di partenza con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 10 marzo del decreto legislativo n. 34 del 15 febbraio che recepisce, con un ritardo di 15 anni, la decisione quadro 2002/465 (squadre investigative). Dal 25 marzo entrerà in vigore il testo che mette in piedi un meccanismo che permetterà a ogni procuratore di chiedere la costituzione di una squadra investigativa per i reati elencati nel testo legislativo o per delitti per i quali è previsto l’ergastolo o una pena superiore ai 5 anni, nonché nei casi che comportano indagini particolarmente complesse in più Stati membri. Per le indagini comuni a più uffici indispensabile un collegamento per inviare una richiesta unica. Anche per la procedura passiva, è il procuratore a dover ricevere l’istanza di costituzione di una squadra investigativa. L’atto costitutivo della squadra, debitamente sottoscritto, deve essere accompagnato da un piano di azione operativo e dall’indicazione dei componenti della squadra investigativa. L’articolo 6 si occupa del nodo più delicato ossia dell’utilizzazione delle informazioni investigative e degli atti di indagine. In base a tale norma, è stabilito che nel fascicolo del  dibattimento “entrano a far parte i verbali degli atti non ripetibili posti in essere dalla squadra investigativa comune”. Lo Stato italiano è responsabile degli eventuali danni provocati dai componenti della squadra investigativa che operano all’estero.

 

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