Per assicurare un’adeguata ed effettiva tutela del patrimonio culturale è indispensabile un cambiamento di prospettiva. Lo scrive il Relatore speciale ONU nel settore dei diritti culturali Karima Bennoune nel rapporto del 3 febbraio presentato il 10 marzo al Consiglio per i diritti umani, nel corso della 31esima sessione (A/HRC/31/59, Documento3). La tutela dei beni culturali, con l’affermazione di precisi obblighi positivi che gravano sugli Stati, impone che sia affermato un vero e proprio diritto dell’uomo e, quindi, l’approccio nella protezione deve essere fondato sulle regole esistenti a tutela dei diritti umani. Intanto, però, continua la distruzione del patrimonio culturale che crea un danno irreparabile anche alle generazioni future perché distruzione di valori dell’intera comunità internazionale. Di qui la necessità di rafforzare gli interventi a tutela del patrimonio culturale materiale e immateriale. Il Relatore speciale si è soffermato anche sull’importanza del processo nei confronti di Ahmad Al Faqi Al Mahdi accusato della distruzione dei beni culturali a Timbuktu, Mali e sotto processo dinanzi alla Corte penale internazionale. Si tratta del primo caso in cui un individuo è sotto inchiesta per la distruzione del patrimonio culturale dinanzi a un organo giurisdizionale penale internazionale. La pre-trial Chamber, che ha iniziato a discutere il caso il 1° marzo, dovrà decidere se confermare i capi d’accusa entro 60 giorni. Qui maggiori informazioni sul procedimento https://www.icc-cpi.int/en_menus/icc/situations%20and%20cases/situations/icc0112/Pages/situation%20index.aspx
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