Storica sentenza della Corte africana dei diritti umani sulla tutela delle popolazioni indigene

Il Kenya ha violato il diritto alla vita, alla proprietà, alle risorse naturali, allo sviluppo, alla religione e alla cultura degli Ogiek, una tribù del Kenya che vive nella foresta Mau, e, pertanto, gli Ogiek hanno diritto a un risarcimento per i danni subiti. Lo ha stabilito la Corte africana dei diritti umani e dei popoli, con una sentenza depositata  il 23 giugno 2022 nel caso African Commission on Human and Peoples’ Rights v. Kenya (2022). La Corte è stata istituita nell’ambito della Carta africana dei diritti umani e dei popoli (in vigore dal 1986) con il Protocollo del 1998, in vigore dal 2004.

La pronuncia segue quella del 26 maggio 2017 (2017) con la quale la Corte aveva accertato, nel merito, la responsabilità del Kenya ma non si era ancora pronunciata sul risarcimento dovuto, procedendo così, in applicazione delle regole di diritto internazionale sulla riparazione in caso di violazione dei diritti umani, con la pronuncia di giugno 2022.

Il Kenya dovrà pagare un risarcimento di 57.850.000 di scellini kenioti per i danni materiali ai beni e alle risorse naturali e 100.000.000 per il danno morale subito, a causa delle discriminazioni, dagli Ogiek. Non solo. Il Governo dovrà procedere anche alla restituzione di alcune terre e assicurare l’uso e il godimento della Foresta di Mau per gli indigeni. Resta da vedere se il Kenya darà esecuzione alla pronuncia anche con l’adozione di misure legislative e amministrative necessarie a tutelare il diritto degli Ogiek che devono essere consultati nei casi in cui il Governo preveda interventi sulle terre ancestrali  in cui tradizionalmente vivono e hanno vissuto gli Ogiek. La Corte ha invece respinto la richiesta della ricorrente circa la presentazione di scuse pubbliche da parte del Governo e della costruzione di un monumento. Entro dodici mesi il Kenya dovrà informare la Corte sullo stato di attuazione della pronuncia.

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