Tutela dei consumatori: l’immagine prevale sulla lista degli ingredienti

Riprodurre l’immagine di un ingrediente sulla confezione di un prodotto alimentare che però non compare nella lista degli ingredienti costituisce un comportamento lesivo dei consumatori. Anche se la lista degli ingredienti è corretta. E’ il principio, nel segno della tutela dei consumatori, stabilito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea nella sentenza del 4 giugno (C-195/14, etichettatura) con la quale gli eurogiudici hanno fatto prevalere il peso dell’immagine, che certo cattura di più l’attenzione, rispetto al dato scritto, salvaguardando i consumatori dal rischio di etichettature ingannevoli. A chiamare in aiuto la Corte Ue sono stati i giudici tedeschi ai quali si era rivolta l’Unione federale delle organizzazioni e associazioni dei consumatori la quale riteneva che un’azienda tedesca, che commercializzava un infuso ai frutti raffigurando sulla confezione i lamponi e i fiori di vaniglia, malgrado poi questi alimenti non comparissero nella lista degli ingredienti, avesse effettuato una pubblicità ingannevole. La Corte di giustizia, ribadito che la direttiva 2000/13 sull’etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità (recepita in Italia con Dlgs 181/2003), modificata dal regolamento 596/2009, impone ai produttori di fornire informazioni corrette, imparziali e obiettive, ha chiarito che se è vero che il consumatore, per non incorrere in errori, deve leggere l’elenco degli ingredienti, è anche vero che la confezione attrae immediatamente l’attenzione ed è così in grado di condizionare le scelte dei consumatori attirati, in prima battuta, dall’immagine di un elemento e dal sigillo grafico. Nel caso in cui ci sia una divergenza tra elenco degli ingredienti, che risulta corretto, e immagine non veritiera della confezione, va accertata, per stabilire se l’etichettatura è ingannevole, l’aspettativa  del consumatore medio normalmente informato e ragionevolmente attento. E’ evidente che se certo la lettura degli ingredienti eviterebbe l’errore, l’impatto delle immagini riportate sulla confezione può essere determinante nel momento dell’acquisto anche per il consumatore medio, risultando così ingannevole. Di conseguenza, l’esattezza e l’esaustività dell’elenco degli ingredienti non sono in grado di correggere “l’impressione errata o equivoca del consumatore” provocata da altri elementi, come simboli grafici o immagini dell’etichettatura. Questo vuol dire che sulla confezione di un prodotto alimentare non possono essere rappresentati componenti che poi non risultano nell’alimento.

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