Ucraina e protezione internazionale: la Cassazione approfondisce il quadro normativo

La più grande crisi di rifugiati in Europa dopo la Seconda guerra mondiale, causata dall’aggressione all’Ucraina da parte della Russia. Si moltiplicano le reazioni anche sul piano giuridico per supportare la popolazione in fuga dal conflitto. In questo contesto, la Corte di Cassazione ha pubblicato uno studio su “Il sistema di protezione internazionale per i cittadini ucraini anche alla luce dei nuovi interventi normativi” (Relazione n. 36, 12 aprile 2022, Cassazione protezione internazionale). Analizzato il quadro normativo, con particolare riguardo all’applicazione della direttiva 2001/55 contenente norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati, nonché della decisione di esecuzione 2022/382, la Cassazione si è soffermata sull’attuazione italiana, anche della specifica decisione di esecuzione, e, quindi, del d.p.c.m del 28 marzo 2022. E’ affrontato il tema del rapporto tra protezione temporanea e protezione internazionale, della sospensione degli effetti derivanti dall’inclusione dell’Ucraina tra i Paesi sicuri, dell’esame delle domande di protezione internazionale in rapporto agli obblighi di servizio militare decisi dal Presidente ucraino Zelenskiy attraverso un decreto sulla mobilitazione generale della popolazione. A questo riguardo, la Cassazione ha analizzato anche talune recenti pronunce in tema di obiezione di coscienza. 

Qui il documento con le Linee guida della Commissione europea sulla protezione internazionale con riferimento all’Ucraina http://www.marinacastellaneta.it/blog/pubblicate-le-linee-guida-per-la-protezione-temporanea-per-le-persone-in-fuga-dallucraina.html

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