Violenza contro le donne: dati shock divulgati dall’Agenzia dei diritti fondamentali Ue

Violenza sessuale, stupro, violenza domestica, stalking. Sono alcuni dei reati che hanno come vittime le donne, circa 13 milioni, nell’Unione europea. Lo dice il primo rapporto sulla violenza contro le donne diffuso ieri dall’Agenzia europea per il diritti fondamentali (fra-2014-vaw-survey-main-results_en) che ha condotto l’indagine raccogliendo dati del 2013 e ha constatato che circa 13 milioni di donne hanno subito una violenza fisica nei 12 mesi precedenti alle interviste svolte. L’Agenzia ha svolto l’indagine su 42.000 donne nei 28 Stati membri, con una media di 1.500 interviste a donne di età compresa tra i 18 e i 74 anni in ogni Paese. Si tratta – precisa l’Agenzia – della più vasta inchiesta svolta su tali questioni. Passando alle percentuali, circa il 33% delle donne ha subito una violenza fisica o sessuale dall’età di 15 anni. Che vuol dire 62 milioni di donne. Con riferimento alla violenza sessuale il 2% delle donne intervistate ha subito una violenza sessuale; una donna su 20 (il 5%) è stata stuprata dall’età di 15 anni. Un dato che, però, non tiene conto del fatto che in molti ordinamenti nazionali la definizione giuridica di stupro impone che l’autore del reato usi la forza fisica. Ben possibile, quindi, che in assenza di questa condizione, che è ingiustificata, il dato sarebbe ancora più allarmante. Arrivano al 18% le donne vittime di atti persecutori dall’età di 15 anni (9 milioni) e al 12% le donne che hanno subito un abuso o un atto sessuale da parte di un adulto prima di aver compiuto 15 anni. Scatta così la paura con la conseguenza che circa il 53% delle donne all’interno dell’Unione europea non frequenta determinati luoghi per paura di aggressioni. Raccolti i dati, l’Agenzia ha anche colto l’occasione per indicare la strada da percorrere per migliorare una situazione che mette a rischio i diritti delle donne e il pieno rispetto dell’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea che riconosce il diritto alla non discriminazione fondata sul sesso (articolo 21). Prima di tutto, le istituzioni dell’Unione, nella revisione del programma di Stoccolma nel settore della giustizia, dovrebbero prevedere espressamente che la violenza contro le donne sia considerata come violazione dei diritti fondamentali. Gli Stati, poi, dovrebbero procedere a un’immediata applicazione effettiva della direttiva 2012/29 del 25 ottobre 2012, che istituisce norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato. Anche se potrebbe essere utile un impegno per adottare una direttiva specifica per la tutela delle donne, in linea con la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica adottata l’11 maggio 2011 dal Consiglio d’Europa.

Si vedano i post http://www.marinacastellaneta.it/blog/stalking-necessario-rafforzare-la-protezione-delle-vittime.htmlhttp://www.marinacastellaneta.it/blog/violenza-contro-le-donne-pubblicata-la-legge-di-ratifica-della-convenzione-di-istanbul.html.

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