La decisione straniera priva di motivazione non può produrre effetti in Francia perché contraria all’ordine pubblico. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, prima sezione civile, con la sentenza dell’11 dicembre 2024, n. 23-15.672, relativa a un caso di adozione (Cour de cassation). La Corte di appello di Parigi aveva respinto il ricorso di un uomo, residente negli Stati Uniti, che aveva chiesto il riconoscimento in Francia della sentenza della Corte distrettuale dello Utah con la quale era stata accolta la sua domanda di adozione di un minore. La sentenza, tuttavia, non menzionava il consenso espresso dei genitori biologici del minore adottato e, quindi, la Corte di appello, in applicazione dell’articolo 509 del codice di procedura civile francese, aveva respinto la domanda di riconoscimento della sentenza. Posizione condivisa dalla Corte di Cassazione. Per la Suprema Corte, infatti, l’exequatur incontra ostacoli, oltre che nei casi in cui il giudice straniero non abbia competenza in quanto manca un collegamento con la controversia o di frode, anche nell’ipotesi in cui non venga rispettato l’ordine pubblico internazionale nel merito e nella procedura (vietato, invece, il controllo della sentenza nel merito). Nell’ipotesi di assenza di motivazione, come nel caso in esame, la Cassazione precisa che la parte interessata avrebbe potuto produrre documenti in modo da colmare la motivazione difettosa e permettere un accertamento delle circostanze dell’adozione e dell’effettivo consenso dei genitori. In questo caso, scrive la Cassazione, non sembrano sussistere situazioni di frode alla legge, ma la sentenza del tribunale statunitense era priva di motivazione, con particolare riguardo al consenso all’adozione dei genitori e dei rappresentanti legali dei bambini. Così, la Corte di Cassazione ha negato l’exequatur per contrarietà all’ordine pubblico.
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