Sono stati oltre 6,7 milioni gli sfollati fuggiti dall’Ucraina aggredita dalla Russia e grazie a istituti come la protezione temporanea, l’esenzione dall’obbligo del visto e altre misure mirate contro il traffico degli esseri umani sono stati attenuati i rischi di traffico e contrabbando. Lo ha sostenuto l’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine (UNODC) che ha pubblicato uno studio sul traffico degli esseri umani e sul contrabbando di migranti nel contesto degli spostamenti causati dalla guerra in Ucraina (UNODC). Il numero degli sfollati è stato molto alto e accanto a risposte adeguate, determinate anche dall’applicazione della direttiva 2001/55/CE sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell’accoglienza degli stessi, non sono mancati casi di sfruttamento. Nello studio, che si basa sui dati raccolti tra febbraio 2022 e dicembre 2024, sono così indicate le misure più idonee a evitare che gli spostamenti della popolazione a causa di una guerra aprano le porte a casi di sfruttamento della forza lavoro o a fini sessuali. Sono richiesti, con quest’obiettivo, maggiori aiuti umanitari e interventi concreti per evitare forme di sfruttamento che hanno come vittime anche bambini. Tra le persone che sono state costrette a lasciare l’Ucraina, un numero limitato di persone ha pagato per attraversare le frontiere in modo irregolare e alcune sono state vittime del traffico degli esseri umani proprio durante l’attraversamento delle frontiere. Lo studio si conclude con un’analisi di casi di studio.
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