Crimini in Siria: gli Stati chiedono il deferimento alla Corte penale internazionale

Cinquantasei Stati hanno chiesto al Consiglio di sicurezza di deferire la questione siriana alla Corte penale internazionale affinché sia accertata la commissione di crimini contro l’umanità e siano puniti i responsabili dei massacri senza fine in Siria. La lettera è stata inviata il 14 gennaio ed è stata firmata da numerosi Stati, capeggiati dalla Svizzera. Tutti i Paesi dell’Unione europea hanno aderito all’iniziativa ad esclusione della Svezia (ICC-Brief def). Numerosi rapporti hanno accertato che in Siria sono stati commessi e sono ancora perpetrati crimini contro l’umanità, esecuzioni sommarie, tortura, violenza sessuale, a partire da marzo 2011. La Siria non ha ratificato lo Statuto della Corte penale internazionale e, quindi, perché la Corte possa esercitare la propria giurisdizione è indispensabile un deferimento da parte del Consiglio di sicurezza. Poche le speranze che ciò avvenga considerando il muro della Russia, non intenzionata a cedere e attenuare il proprio incondizionato appoggio a Bashar al-Assad. Non va dimenticato che i precedenti deferimenti relativi al Sudan e alla Libia non hanno raggiunto alcun risultato.

Si veda il post del 22 maggio 2012 http://www.marinacastellaneta.it/ancora-sangue-in-siria.html e quello sul deferimento della situazione libica del 1° marzo 2011 http://www.marinacastellaneta.it/la-corte-penale-internazionale-deve-indagare-sui-crimini-commessi-in-libia.html

 

 

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