Convenzione contro la tortura: Paesi Bassi e Canada chiamano in causa la Siria

La Corte internazionale di giustizia accende i riflettori sulla situazione del conflitto in Siria e sulla responsabilità per le gravi violazioni commesse da Damasco. Questo grazie al ricorso presentato l’8 giugno da Canada e Paesi Bassi che si sono rivolti al principale organo giurisdizionale delle Nazioni Unite in ragione della controversia sulla responsabilità della Siria per le violazioni della Convenzione contro la tortura e i trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti del 10 dicembre 1984, ratificata dai Paesi coinvolti nel procedimento all’Aja (ricorso).

Canada e Paesi Bassi sostengono che la Siria, a partire dal 2011, ha compiuto violente repressioni nei confronti di civili, con una situazione che è via via peggiorata fino a poter essere qualificata come un conflitto armato. Numerose – sostengono i due Stati – le violazioni della Convenzione, che hanno spinto i ricorrenti a presentare anche una richiesta di misure cautelari (misure cautelari), tenendo conto che la Siria continua a violare la Convenzione e che è necessario proteggere la vita e l’integrità fisica dei siriani e di tutti coloro che, su quel territorio, sono a rischio di trattamenti inumani o di tortura. Il fondamento del ricorso è individuato nell’articolo 36, paragrafo 1 dello Statuto della Corte internazionale di giustizia e nell’articolo 30 della Convenzione Onu contro la tortura il quale dispone che ogni controversia tra due o più Stati parti relativa all’interpretazione o all’applicazione della Convenzione, che non può essere risolta con la negoziazione, è sottoposta ad arbitrato su richiesta di una delle parti e se entro sei mesi dalla data della domanda di arbitrato le parti non riescono ad accordarsi sull’organizzazione dell’arbitrato, una qualunque delle parti può deferire la controversia alla Corte internazionale di giustizia. Né Canada, né  Paesi Bassi, né Siria hanno posto una riserva a tale norma e, quindi, gli Stati ricorrenti ritengono che vi sia una base giuridica per la giurisdizione della Corte internazionale di giustizia.

L’udienza sulle misure cautelari è stata rinviata dal 19 luglio al 10 e 11 ottobre 2023.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *