Diritti sociali compromessi dall’innalzamento del costo della vita

Per assicurare il rispetto dei diritti sociali ed economici anche in tempo di crisi, in cui i costi della vita sono eccessivi rispetto ai salari, il Comitato europeo dei diritti sociali ha pubblicato un documento in cui evidenzia le criticità presenti e suggerisce come intervenire per evitare un peso eccessivo sugli individui, sempre più a rischio di povertà (social rights). Nel documento, il Comitato, che ha passato in rassegna la situazione dei singoli Stati, ha provato a indicare la strada da seguire con misure ad hoc per i gruppi sociali più colpiti che devono poter beneficiare di misure di protezione sociale. L’inflazione ha colpito gli Stati che hanno tagliato molti servizi di assistenza. Non solo. L’aumento del costo della vita ha sensibilmente ridotto le capacità di spesa dei lavoratori e, inoltre, il salario minimo non permette di vivere proprio per i costi dovuti all’inflazione, con ciò compromettendo l’attuazione effettiva dell’articolo 4 della Carta sociale europea in cui si riconosce il diritto a un’equa retribuzione in grado di assicurare ai lavoratori e alle loro famiglie un livello di vita soddisfacente. Il Comitato ha espresso forti preoccupazioni per i costi per gli alloggi, ormai molto elevati, con la conseguenza che sono aumentati i senza tetto senza che gli Stati facciano abbastanza per supportare gli individui che hanno diritto ad un alloggio.

Tra i gruppi maggiormente colpiti le persone con disabilità, gli anziani, le persone a basso reddito e i bambini. Di qui la richiesta di interventi agli Stati tenuti a rispettare gli obblighi convenzionali.

Nel documento è analizzata la situazione dei diversi Stati, inclusa l’Italia che non ha ancora un sistema legislativo che disciplini il salario minimo, anche se soccorrono i contratti collettivi. Nel 2021 – 2022 sono state adottate talune misure di carattere fiscale ed economico per combattere la crisi, inclusa quella energetica ed è stato modificato il sistema pensionistico con quota 102 e quota 103. Eliminato il reddito di cittadinanza, è stato inserito l’assegno di inclusione.

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