Aumentano le diseguaglianze, i conflitti, i disastri ambientali, problemi accompagnati dall’allontanamento del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati per il 2030 e da una polarizzazione che minaccia la cooperazione mondiale e l’effettiva realizzazione della rule of law. È quanto risulta dal World Social Report 2025 “A New Policy Consensus to Accelerate Social Progress” (world social report) presentato ad aprile dal Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite (UNDESA). Nello studio sono evidenziate le situazioni di povertà estrema e le gravi disuguaglianze nei redditi con l’individuazione di misure che potrebbero portare a un miglioramento della situazione. In particolare, nel rapporto si sottolinea che nell’attività legislativa è indispensabile avere un approccio che tenga conto dei diritti sociali e che porti a investire nell’educazione, nell’accesso per tutti alla salute e all’abitazione, con un rafforzamento degli investimenti nel lavoro dignitoso. La povertà va poi fronteggiata anche utilizzando interventi fiscali in grado di equilibrare le diverse posizioni delle persone che hanno redditi diversi. Come risulta dall’infografica n. 14 la politica fiscale è in grado di ridurre le diseguaglianze ma ciò avviene soprattutto nei Paesi industrializzati rispetto ai Paesi in via di sviluppo. Risultati positivi sono stati conseguiti in Irlanda, Belgio, Finlandia, Austria, Danimarca e Israele, mentre è evidenziata una situazione drammatica in Gambia e in Cambogia. Per quanto riguarda lo sviluppo della cooperazione internazionale, l’UNDESA sottolinea che è necessario l’avvio di una nuova fase del multilateralismo, anche individuando nuove risorse e dando maggiore voce ai Paesi del Sud Globale. Passi avanti potrebbero essere fatti grazie al prossimo secondo summit mondiale per lo sviluppo sociale che si terrà a Doha (Qatar), dal 4 al 6 novembre 2025 e alla quarta Conferenza per il finanziamento dello sviluppo (dal 30 giugno al 3 luglio 2025, Siviglia, Spagna).
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