Dutchbat: la CEDU respinge il ricorso contro l’Olanda per i fatti di Srebrenica

Le indagini delle autorità olandesi nei confronti di componenti del cosiddetto Dutchbat impegnato a Srebrenica sono state adeguate ed effettive. Nessuna violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo da parte dei Paesi Bassi deriva dalla circostanza che i tribunali olandesi hanno concluso che i militari coinvolti nell’operazione di peacekeeping a Srebrenica non erano a conoscenza dell’ampiezza dell’imminente massacro. E’ quanto ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo nella decisione depositata il 22 settembre nel caso Mustafić-Mujić e altri contro Paesi Bassi, con la quale la Corte ha dichiarato irricevibile il ricorso (mustafic-mujic-and-others-v-the-netherlands)A rivolgersi a Strasburgo, tra gli altri, la moglie e i figli di un cittadino bosniaco che lavorava come elettricista per la forza di peacekeeping olandese e che aveva ricevuto l’ordine, proprio nell’imminenza della strage di Srebrenica del 1995, di lasciare il compound. Una decisione che aveva portato alla sua morte insieme a quella di altro personale civile che aveva lavorato per gli olandesi. La famiglia aveva cercato giustizia ma l’indagine penale era stata chiusa dalle autorità inquirenti anche perché era stato sottolineato che i militari che avevano preso la decisione dell’allontanamento non sapevano che ci sarebbe stato un imminente massacro. Una decisione – scrive Strasburgo – che è in linea con le conclusioni raggiunte dal Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia. Per la Corte europea, non vi è stata alcuna violazione del volet procedurale dell’articolo 2 della Convenzione che assicura il dirito alla vita perché le indagini interne sono state adeguate ed effettive e i Paesi Bassi hanno anche collaborato con le autorità inquirenti del Tribunale per l’ex Iugoslavia che ha la primazia sulle giurisdizioni interne. Non solo. Nel caso Krstic, il Tribunale penale internazionale aveva sentito come testi alcuni militari olandesi ma non aveva ritenuto di dover procedere contro di loro. Inoltre, la Corte europea riconosce che le autorità nazionali hanno il diritto, sulla base di elementi di fatto e procedurali, di non processare penalmente i peacekeepers, che non hanno svolto un ruolo diretto nel massacro. Così non vi è stata alcuna violazione, con riguardo al procedimento civile, circa l’indipendenza della Camera di appello per la presenza di un militare nell’organo decisionale.

Si vedano i post http://www.marinacastellaneta.it/blog/srebrenica-immunita-ai-caschi-blu-anche-dalla-cedu.htmlhttp://www.marinacastellaneta.it/blog/responsabilita-olandese-per-la-morte-di-3-musulmani-a-srebrenica.html

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