Espulsioni e Corte europea

Per la Corte europea dei diritti dell’uomo i Paesi Bassi non hanno violato gli articoli 3 e 8 della Convenzione decidendo di espellere un cittadino della Repubblica democratica del Congo che aveva richiesto asilo in Olanda (ricorso n. 29031/04,  mawaka). Per i giudici di Strasburgo, infatti, poiché prima di lasciare il Congo, il richiedente asilo (che era stato condannato in Belgio), viveva a Kinshasa, e non nel Nord est del Paese ritenuto ad alto rischio, l’espulsione poteva essere eseguita. La Corte poi ha anche ritenuto che l’Olanda non avesse violato il diritto alla vita familiare del ricorrente  che si era sposato nei Paesi Bassi, aveva avuto un figlio e aveva poi divorziato. L’assenza di un permesso di soggiorno per la ex moglie e per il figlio – osserva la Corte – fanno venir meno la violazione dell’articolo 8 proprio tenendo conto della circostanza che gli stessi familiari potrebbero essere espulsi. Una conclusione che di fatto conduce a una limitazione della portata dell’articolo 8 che sembra applicabile solo se i familiari risiedono legalmente sul territorio di uno Stato parte alla Convenzione.

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