Eurojust: risultati positivi nel 2017 – Eurojust: successful results in 2017

Gli Stati si rivolgono con sempre più frequenza ad Eurojust per ottenere assistenza giudiziaria: dalla lotta alla frode ai casi di terrorismo internazionale passando per le indagini relative all’abbattimento del volo MH17. Nel complesso, nel 2017, Eurojust si è occupata di 2.550 casi a fronte dei 2.306 nel 2016, con un incremento pari al 10,6%. Lo scrive l’unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione europea, con sede all’Aja, nel rapporto annuale relativo all’attività 2017 diffuso nei giorni scorsi (AR2017_EN). Al centro dell’attenzione di Eurojust, soprattutto i casi di frode (700), traffico di droga (324) e riciclaggio di denaro (315). Aumentano anche i casi legati all’immigrazione irregolare (da 32 a 64 casi). Boom per il terrorismo internazionale: da 14 casi del 2014 si è arrivati agli 87 del 2017. Centrale, poi, il ruolo di Eurojust per risolvere i conflitti di giurisdizione, con un radicamento del cambiamento di prospettiva nella cooperazione tra Stati, con il canale diplomatico che passa in secondo piano rispetto al dialogo diretto tra le autorità competenti (nel 2017 sono stati 4.500 procuratori, giudici e agenti di polizia a rivolgersi ad Eurojust). E questo anche con riguardo a Stati terzi grazie agli accordi di cooperazione (nel 2017 sono entrati in vigore quelli con il Montenegro e l’Ucraina). Il Presidente di Eurojust Ladislav Hamran ha indicato, tra le attività qualificanti di Eurojust nel 2017, il supporto fornito agli incontri tra Paesi Bassi, Belgio, Ucraina, Australia e Malesia per le indagini relative l’abbattimento del volo MH17 avvenuto il 17 luglio 2014. 

Tra le attività primarie di Eurojust il supporto agli Stati nell’esecuzione del mandato di arresto europeo. Nel 2017 l’organismo Ue si è occupato di 320 casi (+12,5% rispetto all’anno precedente). Il maggior numero di richieste di assistenza è arrivato dalla Grecia (44), seguita da Polonia (32), Bulgaria (27), Austria (27) e Svezia (23). Gli Stati più spesso destinatari delle richieste sono stati il Regno Unito (54), la Spagna (42), l’Italia (37), la Romania (27) e la Francia (23).

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