L’Alta Corte di giustizia inglese, con la sentenza CO/810/2018 depositata il 5 dicembre ha dato torto a un sindacato che rivendicava il riconoscimento della qualifica di lavoratori subordinati ai riders che prestano servizio presso Deliveroo (The Independent Workers Union of Great Britain, R (On the Application Of) v Central Arbitration Comm). Il ricorso era stato presentato nel 2016 dinanzi al Central Arbitration Committee dal sindacato The Independent workers Union of Great Britain il quale chiedeva il riconoscimento della qualifica dei drivers come lavoratori subordinati e il diritto del sindacato di intervenire nella contrattazione collettiva. L’azione era stata respinta il 14 e il 20 novembre 2017. Un verdetto condiviso dall’High Court of Justice, Queen’s Bench Division Administrative Court la quale ha chiarito che i drivers non possono essere qualificati come lavoratori subordinati. I giudici inglesi hanno analizzato anche la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nonché della Corte europea dei diritti dell’uomo e hanno rilevato che da detta giurisprudenza non arriva alcun obbligo di considerare i prestatori di servizi come i riders tra i lavoratori dipendenti che godono della contrattazione collettiva. Di qui la conclusione dell’High Court in ordine alla circostanza che dalle indicate Corti non arriva alcuna prescrizione sull’obbligo di considerare tali lavoratori come subordinati. Pertanto, l’High Court ritiene che l’articolo 11 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che assicura il diritto alla libertà di associazione e di aderire a un sindacato, non sia applicabile nel caso in esame. Per la Corte, l’unico parametro di riferimento ai fini della qualificazione è l’esistenza di specifici obblighi contrattuali e, quindi, nel caso di specie, i riders non possono essere classificati come lavoratori subordinati, situazione che porta a escludere la contrattazione collettiva.
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