E’ stato approvato, il 10 dicembre, a Marrakech, il Patto delle Nazioni Unite per una migrazione sicura, ordinata e regolare, il cui testo era stato già messo a punto a luglio 2018 (global compact). Il Global Compact ha ricevuto il sì di 164 Stati riuniti in Marocco. L’obiettivo è ambizioso: rafforzare la cooperazione internazionale per una migrazione sicura, ordinata e regolare. Il raggiungimento di quanto approvato del tutto incerto. In ogni caso, il testo del primo strumento globale voluto dall’Onu per garantire un approccio comune ai fenomeni migratori in tutti gli aspetti, che ha preso forma con la Dichiarazione di New York del 2016, arriverà all’Assemblea Generale dell’ONU il 19 dicembre. Pur non vincolante, il documento rappresenta una guida per un approccio uniforme ai fenomeni migratori. Articolato in 23 punti funzionali a rafforzare la migrazione legale e arginare quella illegale, il Patto, infatti, fornisce modelli comuni a tutti gli Stati per assicurare il rispetto dei diritti umani e tutelare le categorie vulnerabili. Tra gli obiettivi, la necessità di mitigare i fattori che impediscono alle persone di vivere nel proprio Paese di origine, di ridurre i rischi per i migranti durante il viaggio verso altri Stati, di creare le condizioni per favorire la crescita di una società con l’integrazione dei migranti. Il testo, inoltre, crea un filo diretto tra migrazioni e obiettivi di sviluppo sostenibile.
Alcuni Stati, come Italia, Stati Uniti, Australia, Austria, Lettonia, i quattro Paesi di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) hanno deciso di non aderire. In Svizzera è in corso un dibattito sulle competenze interne: il Consiglio nazionale ha chiarito che spetta al Parlamento e non al Consiglio federale decidere se firmare il Patto.
Aggiungi un commento