Guadagni record per la criminalità organizzata grazie alla globalizzazione

E’ la nuova super potenza del millennio. Si tratta della criminalità organizzata, diventata una forza globale, infiltrata ovunque e in grado di influenzare anche i processi elettorali. Lo scrive l’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine nel rapporto sulla globalizzazione del crimine organizzato transnazionale, divulgato il 17 giugno http://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/tocta/TOCTA_Report_2010_low_res.pdf.

Un esame a tutto campo che ha passato in rassegna, per la prima volta, 16 fenomeni criminali di cui 13 di carattere intercontinentale. Senza barriere e senza confini. L’Onu ha lanciato l’allarme anche perché la criminalità ha rafforzato la propria capacità di insediarsi nell’economia legale e nella politica. Con un grave rischio per la stabilità dei Paesi. E’ il caso dei cartelli della droga nel Centro america e nei Caraibi; del traffico di esseri umani e delle forme moderne di schiavitù in Europa dell’Est, nel Sud Est asiatico e nei Paesi latino americani. Senza dimenticare il cybercrime che minaccia le infrastrutture vitali di uno Stato.

Ecco per la prima volta le cifre: in Europa, nel 2009, sono state 140.000 le vittime del traffico di esseri umani per fini sessuali con un guadagno per la criminalità di 3 miliardi di dollari. Due terzi delle vittime sono donne che, almeno in Europa, arrivano soprattutto dai Balcani e dall’Est. Nel 2008, in Italia, il numero più alto di vittime proveniva dalla Cina e anche nei Paesi Bassi è emerso lo sfruttamento sessuale a danno di vittime cinesi. Più redditizio ancora il traffico di immigrati che frutta 6,6 miliardi di dollari. Gli introiti più alti arrivano dalla frontiera Messico-Stati Uniti (circa 2,5 milioni le vittime in questa rotta).

E’ l’Europa, invece, il mercato che produce più utili per il traffico di eroina: 20 miliardi di dollari, anche se è la Russia il Paese che fa più largo uso di eroina nel mondo. Il traffico illecito di armi non ha un trend stabile perché è legato a situazioni contingenti come il verificarsi di conflitti: i guadagni, però, sono ingenti e oscillano da 170 a 320 milioni di dollari per anno. Anche in questo caso, il confine più a rischio è quello Stati Uniti – Messico, che è il settimo Paese nella classifica dei detentori di armi da fuoco nel mondo (150.000 armi, soltanto 1/3 registrato legalmente).

Crescono poi i guadagni per lo sfruttamento illecito delle risorse naturali provenienti soprattutto dall’Asia verso l’Europa e la Cina, che porta dritto alla distruzione degli ecosistemi. Raddoppiati gli attacchi dei pirati (111 nel 2008 contro i 217 del 2009), destinati a crescere ancora nel 2010. Un crimine antico con guadagni però stratosferici: 100 milioni annui di dollari dei quali, però, solo un quarto va ai pirati che arrivano dal Paese più povero del mondo, la Somalia, e il resto alla criminalità organizzata.

Che ormai sfrutta anche le nuove tecnologie: nel 2009, sono state oltre 1,5 milioni le vittime di furti della propria identità, soprattutto negli Stati Uniti. A rischio, poi, la sicurezza nazionale per l’aumento di attacchi informatici alle infrastrutture e crea sempre più allarme la pedopornografia attraverso internet, con 50.000 nuove immagini generate ogni anno e introiti per la criminalità pari a 250 milioni di dollari.

Sul fronte della contraffazione dei beni, è l’Europa che segna un balzo in avanti: oltrepassano le frontiere europee prodotti contraffatti provenienti soprattutto da Cina e da Taiwan per un valore di oltre 8,2 miliardi di dollari l’anno.

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