Strumenti digitali per le indagini nella nuova Strategia Ue sulla lotta alla criminalità organizzata

Per rafforzare la lotta alla criminalità e la cooperazione tra Stati membri, la Commissione Europa ha pubblicato la Strategia Ue sulla lotta alla criminalità organizzata per i prossimi cinque anni (COM(2021)170, criminalità organizzata; qui il documento di accompagnamento SWD) che si propone di colpire i patrimoni dei criminali e di assicurare una risposta adeguata a una criminalità che utilizza sempre di più gli strumenti digitali. La criminalità organizzata – scrive la Commissione – è attiva in numerosi crimini come il traffico degli esseri umani e quello degli stupefacenti e va considerato che nel 2019 i profitti derivanti da attività illecite sono stati pari all’1% del prodotto interno lordo europeo (circa 139 miliardi di euro). La nuova Strategia punta a una cooperazione stabile nell’inseguire i patrimoni criminali tenendo conto che il 65% dei gruppi criminali attivi in Europa è composto da individui con diverse nazionalità e operativi in almeno tre Stati membri. Sono previsti maggiori fondi per la European multidisciplinary platform against criminal threats (EMPACT) e un nuovo accordo con l’Interpol. Bruxelles è preoccupata dalla scarsa effettività delle norme sulla confisca anche perché solo l’1% dei beni frutto di attività illecite viene confiscato. Così, la Commissione si propone di rivedere le regole sulla confisca e sul riciclaggio di denaro, anche per impedire infiltrazioni nell’economia legale e nuove norme per accedere alle informazioni crittografate, sempre garantendo la riservatezza delle informazioni. La nuova Strategia 2021-2025 s’inserisce nel più ampio contesto della Strategia Ue sulle sicurezza nell’Unione 2020-2025, adottata il 12 aprile.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/crimine-organizzato-pubblicato-il-rapporto-di-europol.html

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