Il Consiglio d’Europa chiede agli Stati di garantire libertà sul web

Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha adottato, il 13 aprile, una raccomandazione rivolta agli Stati per assicurare la libertà su internet (CM/Rec(2016)5 internet). Già da anni il Consiglio d’Europa presta grande attenzione alla rete e mira ad assicurare che gli Stati assicurino i diritti riconosciuti offline, anche attraverso la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, online. Con la nuova raccomandazione, il Comitato prova a individuare alcuni indicatori che permettano di stabilire lo stato di buona salute nell’utilizzo di internet negli Stati parti al Consiglio, supportando le autorità nazionali con criteri guida per favorire l’adozione di legislazioni interne conforme agli standard internazionali. In particolare, il Comitato chiede che nel processo di adozione di una regolamentazione nazionale, il legislatore e i Governi avviino consultazioni con gli stakeholders interessati e garantiscano un processo legislativo libero da ingerenze politiche. Gli Stati, che hanno obblighi positivi e negativi, – prosegue il Comitato – sono tenuti a mettere in campo misure positive per favorire l’accesso a internet a tutta la popolazione con interventi sulle strutture esistenti al fine di assicurare punti di accesso pubblici sul territorio. In via generale, poi, è evidenziato che impedire la connessione a internet è una restrizione sproporzionata al diritto alla libertà di espressione (nel rispetto del diritto alla privacy) e laddove disposta è necessario assicurare una valutazione attenta da parte dell’autorità giurisdizionale e garantire il ricorso per coloro che sono colpiti da provvedimenti che limitano l’accesso alla rete. Anche le restrizioni negli istituti penitenziari devono essere previste in modo conforme agli standard elaborati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per casi analoghi. Piena attuazione, poi, al diritto alla libertà di espressione per ogni individuo, con la necessità di garanzie rafforzate per i giornalisti. In questa direzione, le autorità nazionali non possono subordinare lo svolgimento dell’attività ad autorizzazione e licenze, anche se può essere ammessa una registrazione delle società. Con obblighi positivi in capo agli Stati che devono contrastare ogni forma di impunità per chi minaccia i giornalisti. Con riguardo all’adozione di misure legittime volte a garantire la sicurezza nazionale e la tutela dei minori, il Comitato chiede che l’applicazione di ogni provvedimento sia previsto senza inibire il dibattito pubblico via web.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/governance-per-internet-pronta-la-nuova-strategia-del-consiglio-deuropa-spunta-la-digital-detox.html

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