Il Sudan presenta un ricorso alla Corte internazionale di giustizia contro gli Emirati Arabi Uniti

Il Sudan ha depositato, il 6 marzo, un ricorso alla Corte internazionale di giustizia contro gli Emirati Arabi Uniti (application). In particolare, il Sudan ritiene che la Rapid Support Forces (RSF), in guerra da quasi due anni, così come altri gruppi paramilitari supportati, ad avviso dello Stato ricorrente, dagli Emirati Arabi Uniti, abbiano perpetrato crimini come genocidio, omicidio, stupri, trasferimento forzato. Il contesto è quello di un possibile genocidio nei confronti del gruppo dei Masalit e delle popolazioni non arabe del Darfur occidentale almeno a partire dal 2023. Per il Sudan, gli Emirati arabi sarebbero stati complici del genocidio anche attraverso la direzione e la fornitura di risorse economiche e sostegno politico e militare alla milizia ribelle degli RSF. Per quanto riguarda il fondamento del ricorso, il Sudan richiama l’articolo 36 dello Statuto della Corte internazionale di giustizia e l’articolo IX della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948.

Il Sudan ha anche chiesto alla Corte l’adozione di misure provvisorie ai sensi dell’articolo 41 dello Statuto della Corte (197-20250306-wri-01-00-en) e degli articoli 73-75 del Regolamento della Corte. In particolare, agli Emirati arabi dovrebbe essere imposta l’adozione di misure per prevenire gli atti di genocidio indicati dall’articolo II della Convenzione e per impedire che le unità armate irregolari compiano gli atti vietati dalla Convenzione.

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