La Commissione europea ha presentato il pilastro europeo dei diritti sociali

Le norme ci sono: dal Trattato Ue alla Carta dei diritti fondamentali. Ma è evidente che gli Stati fanno ancora poco e, di conseguenza, in linea con quanto stabilito dai leader dei 27 Stati membri, dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea nel programma di Roma di marzo 2017, la Commissione europea ha presentato la raccomandazione n. 2017/761 del 26 aprile 2017 sul pilastro europeo dei diritti sociali (diritti sociali) per arrivare a costruire un’Europa che combatta l’insicurezza economica e sociale. Questo anche per “costruire un futuro promettente per tutti” nel quale “vengano stabilite garanzie volte a tutelare il nostro modo di vivere”, con opportunità migliori per i giovani. Per Bruxelles, il pilastro europeo dei diritti sociali esprime principi e diritti fondamentali per assicurare l’equità e il buon funzionamento del mercato del lavoro e dei sistemi di protezione sociale nell’Europa del 21° secolo. Nella raccomandazione, la Commissione ribadisce alcuni dei diritti già presenti nell’acquis dell’Unione e “aggiunge nuovi principi per affrontare le sfide derivanti dai cambiamenti sociali, tecnologici ed economici”. Il pilastro europeo dei diritti sociali proposto dalla Commissione è così articolato: Capo I “Pari opportunità e accesso al mercato del lavoro”, Capo II “Condizioni di lavoro eque”, Capo III “Protezione sociale e inclusione”. In quest’ultima parte è sottolineata la necessità del reddito minimo ed è previsto che “Chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasi della vita e l’accesso a beni e servizi. Per chi può lavorare, il reddito minimo dovrebbe essere combinato con incentivi alla (re)integrazione nel mercato del lavoro”. Attuazione effettiva tutta da verificare.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *