Maggiore centralità di Eurojust nell’esecuzione del mandato di arresto europeo

Continua a ritmo crescente l’attività di Eurojust. Con un costante incremento dei casi arrivati all’Aja, sede dell’organismo Ue sulla cooperazione penale, per i quali gli Stati membri hanno chiesto l’intervento di Eurojust (Annual-Report-2014-EN). Nel 2014, riporta il 13esimo rapporto annuale, i casi di cui si è occupata Eurojust sono stati 1.804 a fronte dei 1.576 nel 2013, con un aumento dell’attività pari al 14,5%. Al centro dell’azione di Eurojust anche l’assistenza per l’applicazione del mandato di arresto europeo, al quale il rapporto dedica un’intera sezione

L’Italia è stata coinvolta, come Stato richiedente, in 116 casi (preceduta solo dall’Austria con 127 casi) e in 208 come Stato richiesto, preceduta da Germania (244) e Spagna (217). A pari merito con l’Italia, il Regno Unito.

Eurojust_colorAumentano, in generale, i casi relativi alla frode che passano dai 449 del 2013 ai 560 nel 2014. Seguono i reati legati al traffico di droga (283, mentre erano 239 nell’anno precedente), alla criminalità organizzata (128, mentre erano 257 nel 2013, discesa dovuta al fatto che è stato stralciato il reato di partecipazione all’organizzazione criminale).  Settanta i reati contro gli interessi finanziari dell’Unione (31 nel 2013), 71 i casi legati al traffico di esseri umani (84 nel 2013), 55 per la corruzione (52 l’anno precedente). Incremento per il cybercrime (42 a fronte dei 29), per l’immigrazione illegale (32, 25 nel 2013), con una diminuzione nel terrorismo da 17 a 14. Al punto di contatto per i minori sono arrivati 29 casi, la maggior parte riguardante lo sfruttamento di immagini pedopornografiche. Per i rapporti con gli Stati terzi, al vertice la Svizzera con 77 casi, seguita da Norvegia (25) e da Stati Uniti (18). Il supporto di Eurojust si mostra centrale per la corretta esecuzione della decisione quadro 2002/584/GAI del 13 giugno 2002 sul mandato di arresto europeo e le procedure di consegna tra Stati membri, con un costante intervento in relazione all’applicazione dell’articolo 3 della decisione quadro riguardante i motivi di non esecuzione obbligatoria. Sono state risolte anche alcune questioni relative alle legislazioni nazionali e all’obbligo di sentire la persona destinataria del provvedimento, nonché altri problemi legati alla tutela dei diritti fondamentali.

 

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