L’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust), nell’ambito dell’Intellectual Property Crime Project, finanziato dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), ha pubblicato un rapporto sulla quantificazione dei danni provocati da reati che violano i diritti di proprietà intellettuale (IP crime). Per fare rispettare tali diritti nei procedimenti penali è necessario avere parametri sicuri per il calcolo dei danni al fine di assicurare un giusto risarcimento ai titolari dei diritti. È centrale – scrive Eurojust – determinare il danno economico dovuto alle attività illegali come lo streaming, la contraffazione e la pirateria e superare le tante differenze tra gli Stati membri, confrontando le metodologie seguite nei diversi Stati, anche tenendo conto che in alcuni Paesi la questione del calcolo dei danni è affrontata solo se la parte lesa presenta una richiesta di risarcimento di natura civile nel corso del procedimento penale. In alcuni Stati, invece, è lo stesso pubblico ministero che può richiedere il calcolo dei danni al fine di stabilire le circostanze aggravanti o perché i danni sono un elemento costitutivo del reato.
Nel rapporto sono così approfonditi i diversi metodi di calcolo per quantificare la perdita economica del titolare dei diritti, stimando anche i profitti che “sarebbero stati ottenuti se non si fosse verificata la violazione”, aspetto che presenta una certa complessità “in particolare nei casi di violazione del diritto d’autore o del marchio”. Il documento approfondisce diverse situazioni relative al calcolo dei danni con riguardo all’ipotesi in cui i soggetti danneggiati presentino una richiesta di risarcimento nel corso di un procedimento penale, all’ipotesi casi in cui il calcolo dei danni sia funzionale alla determinazione delle circostanze aggravanti o quando l’elemento del danno sia un elemento costitutivo del reato. Sono poi passati in rassegna i differenti metodi utilizzati negli Stati membri per la quantificazione del danno.
Il rapporto è accompagnato da un allegato che contiene una tavola sinottica sulle regole esistenti negli Stati membri dell’Unione europea (per l’Italia, l’articolo 185 del codice penale e da 74 a 79 del codice di procedura penale).
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