Necessario garantire il pluralismo per assicurare la libertà d’informazione

La libertà di stampa passa attraverso il pluralismo e l’eliminazione di forme di controllo da parte del potere politico. Troppe le situazioni di monopolio in tutta Europa, con una concentrazione dei mezzi d’informazione nelle mani di pochi e con le forze politiche e imprenditoriali che esercitano anche forme di controllo “soft” comprando spazi pubblicitari solo dai giornali e dalle televisioni compiacenti. Lo ha sostenuto il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg che ha divulgato, il 6 dicembre, uno studio sul pluralismo nei media e i diritti umani (Comm(DH)2011 n. 43, https://wcd.coe.int/ViewDoc.jsp?id=1881589). Un posto di primo piano nella relazione di Hammerberge lo conquista l’Italia, con l’anomalia dell’ex Premier Silvio Berlusconi proprietario della più importante società televisiva italiana. In Germania e nel Regno Unito – si osserva nello studio – i politici non possono avere la proprietà di gruppi editoriali. Indispensabile, poi, rafforzare il servizio pubblico che, quando di buona qualità, è in grado di favorire la libertà di informazione e forme di giornalismo etico, utile alla collettività.

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