Nelle successioni transfrontaliere deve essere evitata la doppia imposizione

Un freno alle difficoltà di ereditare un bene nei casi di successioni tranfrontaliere. Troppo frequenti i casi di doppia imposizione con le autorità nazionali di più Stati membri che rivendicano il diritto di tassare la stessa successione. Un fenomeno che crea difficoltà per i cittadini dell’Unione che ereditano beni situati all’estero e che ha spinto la Commissione europea a preparare una comunicazione (http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/documents/taxation/personal_tax/inheritance/com_2011_864_en.pdf) e una raccomandazione (http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/documents/taxation/personal_tax/inheritance/c_2011_8819_en.pdf) che sono state presentate il 15 dicembre. E’ vero – precisa Bruxelles – che gli Stati sono liberi di applicare le norme nazionali in materia di successione, ma queste non devono entrare in contrasto con il principio di libera circolazione e con il divieto di discriminazione. Nella raccomandazione, la Commissione non chiede un’armonizzazione dell’imposta di successione, ma punta a un’applicazione su vasta scala degli sgravi per arginare la doppia imposizione. Da eliminare, poi, la previsione di aliquote più elevate per il solo fatto che i beni, il de cuius o l’erede si trovino in un altro Stato.

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