Nuovo intervento degli Stati Uniti contro la Corte penale internazionale – U.S. Secretary of State against the International Criminal Court

Il Segretario di Stato americano, Michael Pompeo, per non lasciare dubbi sulla posizione degli Stati Uniti nei confronti della Corte penale internazionale, ha diffuso, il 9 ottobre, una dichiarazione per comunicare che gli Stati Uniti continueranno nella difesa del proprio personale, a suo dire sotto attacco della Corte (Stati Uniti). Un intervento motivato dalla scelta del Procuratore della Corte penale internazionale, Fatou Bensouda, di presentare un appello contro la decisione della Pre-Trial Chamber del 12 aprile 2019 (CR2019_02068), con la quale era stata respinta la richiesta della Procura di aprire le indagini sulla situazione in Afghanistan, includendo anche le azioni dei militari Usa. Il 17 settembre i giudici in appello hanno parzialmente accolto la richiesta della Procura (CR2019_05649). Per il Segretario di Stato un’indagine sul personale statunitense è ingiustificata, oltre a tradursi in una perdita di tempo e di risorse, come riconosciuto, secondo Pompeo, dagli stessi giudici della Corte penale internazionale che, nella decisione del 12 aprile hanno ritenuto che le indagini sarebbero “inevitably doomed to failure”. Per difendere la propria sovranità e il personale da indagini ingiuste, Pompeo ha dichiarato che rimane ferma la decisione del 5 marzo 2019 relativa alla restrizione dei visti di ingresso negli Stati Uniti nei confronti del personale della Corte penale.

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