Obiezione di coscienza: reclamo al Comitato europeo dei diritti sociali contro l’Italia

Via libera all’esame nel merito del ricorso presentato al Comitato europeo dei diritti sociali dall’International Planned Parenthood Federation. Con decisione del 22 ottobre 2012  (obiezione di coscienza), il Comitato ha respinto le eccezioni di irricevibilità del ricorso opposte dal Governo italiano. Spetterà così al Comitato verificare se, come sostenuto dall’organizzazione ricorrente, la legge italiana sull’interruzione di gravidanza n. 194 del 1978 è incompatibile con l’articolo 11 della Carta sociale europea del 1961 modificata nel 1996 (ratificata dall’Italia con legge 9 febbraio 1999 n. 30), che garantisce il diritto alla salute nella parte in cui detta legge non prevede un numero minimo di medici che devono essere obbligatoriamente presenti nelle strutture sanitarie laddove vi sia un alto numero di medici obiettori di coscienza. Per l’International Planned Parenthood Federation il sistema italiano comporterebbe difficoltà per le donne di ricorrere all’aborto in alcuni ospedali pubblici, senza chiarire in modo chiaro le modalità per assicurare la presenza di medici non obiettori.

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