Procedura europea per le controversie di modesta entità: la Commissione punta a un sistema 2.0

Uno strumento che consente di ottenere giustizia in tempi rapidi e con costi bassi, ma ancora con troppi limiti di applicazione. Lo dice la Commissione europea che ieri ha presentato il rapporto sullo stato di attuazione del regolamento n. 861/2007 dell’11 luglio 2007, che istituisce un procedimento europeo per le controversie di modesta entità (com_2013_795_en) e ha anche illustrato una proposta di modifica del regolamento  (com_2013_794_en). Il sistema attuato con l’atto Ue ha raggiunto buoni risultati, ma ci sono ancora margini di miglioramento per rafforzarne la diffusione. La disciplina introdotta negli Stati membri (con esclusione della Danimarca) dal 2009 ha certo consentito un taglio dei tempi portando le procedure relative alle controversie transnazionali di modesta entità in materia civile e commerciale da una durata di 2 anni e mezzo a 5 mesi. Decisivo poi il taglio dei costi di circa il 40%. Bruxelles ha sottolineato, però, che l’applicazione effettiva varia molto tra Stati membri passando da soli 3 casi di utilizzo in Bulgaria a 1047 in Spagna nel 2012. E’ così evidente che gli Stati devono fare di più per diffondere questo strumento che tra l’altro permette di attivare l’azione giurisdizionale senza la presenza dell’avvocato, con un’evidente riduzione delle spese. In questa direzione, la proposta punta a un ampliamento dell’ambito di applicazione del regolamento prevedendo di eliminare i limiti oggi presenti. In particolare, secondo la Commissione, l’ambito di applicazione del regolamento deve essere esteso passando dal limite oggettivo oggi fissato alle controversie in materia civile e commerciale di valore non superiore a 2.000 euro a un valore di 10.000 euro. Se poi oggi il meccanismo può essere attivato unicamente per le controversie transfrontaliere che, secondo il regolamento, sono solo quelle in cui una delle parti ha il domicilio o la residenza abituale in uno Stato membro diverso da quello dell’organo giurisdizionale adito, con esclusione delle controversie che hanno altri elementi di transnazionalità diversi da domicilio e residenza, con il nuovo regolamento saranno inseriti nuovi elementi di internazionalità in grado di far scattare la possibilità di usare il sistema Ue. Tra le novità, anche l’impiego su larga scala della comunicazione via internet, inclusa la possibilità di attivare il ricorso online.

Per informazioni sul sistema del regolamento n. 861/2007 si veda il sito contenente l’Atlante giudiziario europeo (http://ec.europa.eu/justice_home/judicialatlascivil/htm/index_it.htm).

 

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