Procreazione assistita: il Governo ricorre alla Grande Camera contro la sentenza Costa e Pavan

Il Governo italiano, l’ultimo giorno utile, il 27 novembre 2012, ha depositato a Strasburgo il ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 28 agosto 2012 nel caso Costa e Pavan. La Camera della Corte aveva accertato, all’unanimità, la violazione dell’articolo 8 della Convenzione che assicura il diritto al rispetto della vita privata e familiare a causa del divieto imposto dalla legge italiana di ricorrere alla fecondazione omologa in vitro alle coppie portatrici sane di fibrosi cistica. Il quadro legislativo italiano, costituito dalla legge n. 40/2004, è stato giudicato incoerente da Strasburgo perché da un lato impedisce il ricorso alla diagnosi preimpianto, dall’altro lato consente di ricorrere all’aborto terapeutico. La Corte aveva anche evidenziato che tra 32 Stati del Consiglio d’Europa, solo Svizzera, Italia e Austria hanno legislazioni così restrittive.

Un verdetto che l’Italia non accetta. Di qui la richiesta di rinvio della controversia alla Grande Camera, diffusa in questi giorni (domanda rinvio Gde chambre3 COSTA e PAVAN), con la quale l’Italia chiede l’intervento del massimo organo giurisdizionale della Corte ritenendo che nel giudizio del 28 agosto la Camera non abbia rispettato la condizione di ricevibilità del previo esaurimento dei ricorsi interni. Tra gli altri motivi, il Governo sostiene che la Camera abbia individuato un nuovo obbligo non previsto dalla Convenzione ossia quello di coerenza interna, evidenziando una violazione indiretta della Convenzione dopo una valutazione complessiva della legislazione italiana. Non solo. Per l’Italia sarebbe stato anche compromesso il margine di apprezzamento concesso agli Stati dal sistema convenzionale.  Adesso spetta al Collegio di 5 giudici della Grande Camera verificare, in primo luogo, se la questione sollevi un problema importante sull’interpretazione o l’applicazione della Convenzione o un problema importante di rilevanza generale.

Si veda il post del 28 agosto 2012 http://www.marinacastellaneta.it/bocciata-a-strasburgo-la-legge-sulla-fecondazione-assistita.html.

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